FOTO | Dal 2012 a oggi: il roseto di Viale Campania rivede la fine del tunnel

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Che sia la volta buona dei lavori di questo spazio “verde” tra Viale Campania, Viale Lazio e Via Puglia?


Negli ultimi giorni i lavori si sono intensificati e hanno pure rimosso le fastidiose lamiere che lambivano il perimetro dell’area verde, segno che potrebbe essere la volta buona

Quello che però vogliamo ricordarvi è il lungo iter che questo spazio ha subito:

Il progetto risale al 2009 quando il vecchio assessore Milone annunciava l’avvio dei lavori entro pochi giorni e contava un investimento di 1.000.000€, poi tra errori di progettazione dovuti all’assenza di rampe per i disabili e non si sa quali altri problemi, è stato abbandonato fino al 2012, quando magicamente
i lavori sembravano ripresi, poi è nuovamente caduto tutto nell’abbandono fino a quando nel 2014 l’assessore Barbera annunciò il completamento dei lavori entro tre mesi…

Il quesito è sempre lo stesso: Quando potremo finalmente usufruire di quest’area verde?

Tramite questo link potete leggere tutte le notizie dal 2012 ad oggi: https://palermo.mobilita.org/?s=roseto+campania

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34 Thoughts to “FOTO | Dal 2012 a oggi: il roseto di Viale Campania rivede la fine del tunnel”

  1. Hall t.

    Questo giardino è qualcosa di scandaloso…ma chi l’ha progettato? Nino Ballerino?

    1. Ahahahah … 😀
      Certo che siamo dei geni noi a trovare dei progettisti/architetti/urbanisti … 😀 😀 😀

  2. peppe2994

    Le foto non rendono, di presenza è ancora più brutto
    . Che giardino è uno totalmente in cemento con quattro alberi?

    Chiunque avesse voluto fare le cose per bene avrebbe utilizzato la pietra viva. Così è solamente imbarazzante, ma almeno è un inizio. Quando gli alberi cresceranno magari sarà diverso.

    1. Quando gli alberi cresceranno, come ovunque a Palermo … Distruggeranno il cemento … E così sarà ancora più brutto! Come tutti i marciapiedi della città!
      Per questo spiegavo in altri post come a Mosca per esempio, ogni aiuola sia in realtà una striscia di terra e al di là di questa passino i marciapiedi! Non è difficile da capire … Eppure … Pare che a Palermo a noi proprio piacciano i marciapiedi spaccati sollevati dalle radici dei poveri alberi … Come se la Natura avesse paura di un po’ di cemento, anche armato !!! 😀 :/

  3. krazykikko

    10 anni che è chiuso per fare questa oscenità ma che cazzo hanno in testa i proggettisti palermitani?!?!?!?!????

  4. Effettivo

    Oltre il fatto che sia un aborto , questo giardino, ho avuto l’impressione dando un occhiata di sfuggita, che non ci sia alcun passaggio che metta il giardino in contatto con la villetta attigua può essere mai?????

    1. Fabio Nicolosi

      Le due ditte sono appartenenti a proprietari diversi, Villa Costes è di un privato, il roseto è di proprietà comunale. Al momento non è previsto alcun collegamento

  5. Effettivo

    Villa Costes, è gestita da un privato ma la villetta è del comune, se non ricordo male….assurdo non prevedere almeno un cancello a prescindere…..!!!

    1. Mah … sai … Io sarei per le ville APERTE …
      Certo … Questa è Palermo …
      Però che brutti i cancelli!
      Gabbie!
      Prigioni …
      Mahhhh …

  6. se68

    ..è un’autentica vergogna che sia stato realizzato questo pseudogiardino con aiuole a forma di stella. Ma la cosa più incredibile è la separazione tra due spazi comunali Villa Costa ( non Villa Costes..quello è il nome del locale dato in concessione a privati) intitolata a Gaetano Costa , magistrato ucciso dalla Mafia, e lo pseudorosetocolatadicemento.
    Qui Palermo raggiunge un record: separare un già piccolo giardino, in due microspazi con linguaggi totalmente differenti.
    Si dovrebbe protestare con veemenza di fronte a tale scempio, altro che festeggiare.

    1. Ma cosa è che c’è a Palermo? Una lobby del cemento ???
      Io non capisco …
      Ma perché non si lascia respirare la TERRA ???
      Boohhh!

  7. fabio77

    Questo giardino mi ricorda drammaticamente la grande spianata cementizia davanti la Zisa….

  8. Palerma La Malata

    Mariaaa ch’è llariuuuuu! ‘Un zzi po’ taliari!

  9. Enrico57

    Credo che nessuna lingua conosciuta abbia un aggettivo idoneo a descrivere l’orribile bruttezza di questa cosa.

    1. Benedetto Bruno

      …orrido (italiano)?
      …ghastly (inglese)?

    2. Sono abbastanza d’accordo, Enrico … Ma già che c’è, sarebbe almeno bello fosse pulita … Poi si … non è proprio un capolavoro. Si può fare di (MOLTO) meglio … 😀

  10. punteruolorosso

    il giardino fu progettato ai tempi di cammarata. con tutti i limiti e i difetti di cui la si accusa, la giunta orlando non avrebbe mai fatto un obbrobrio del genere. ovviamente il giardino era una scusa per dare i soldi all’edilizia, come si è fatto alla zisa. costa molto di più tutto quel cemento e marmo di una semplice area verde in cui la terra e le piante respirano. vergogna.
    restano ovviamente il problema del collegamento con villa costa. un modo di procedere che mi ricorda quello del parco cassarà, scollegato dal parcheggio basile e dall’università. lì si sarebbe potuto creare un unico spazio senza cancellate o barriere, integrando il parco con l’università e con il parcheggio.

    1. punteruolorosso

      su questo sito ho visto critiche per esempio al piccolo giardino sorto a piazza sant’anna al capo. un pugno di terra e degli aranci amari. molto semplice, e soprattutto ha il merito di essere stato la prima opera pubblica realizzata in quella piazza dal dopoguerra. un primo passo per questo luogo, che un giorno dovrà diventare una terrazza pedonale alberata sulla cattedrale. il verde qualifica sempre, il cemento quasi mai. ci sono delle eccezioni, ma bisogna andare lontano per vederle. niente a che fare con la nostra miseria.

    2. Si @punteruolorosso. Hai ragione.
      Il parco Cassarà poi è ancora più recente. Questa divisione è inspiegabile …

      E per quanto riguarda la scusa di Cammarata per dare soldi all’edilizia … io credo che qua tutti concordiamo che il problema non sia l’edilizia in sè! … Vogliamo fprse tornare a vivere nelle grotte p nei palazzi fatti al tempo del fascismo?

      Io per esempio non solporto la banale e sterile demagogi del “cemento zero”.

      Ma che cemento zero? Semplicemente di vuole un’edilizia sana e coscienziosa. Immersa in un mondo consapevole e virtuoso. MAGARI si potesse far ripartire l’edilizia in modo giusto. Migliaia di posti di lavoro. Demolizione di tutto il brutto. E riscostruzione sensata con più spazio per la vita e per la natura …

      Ma son certo che su questo siamo più o meno tutti d’accordo.

      Eppure … vedi. Niente si muove. Solo la Terra. Per conto suo. Intorno al sole. Noi … come i batteri su un tessuto viviente. Stiam là …


      Mah.
      Buonanotte a tutti.
      E buon lunedì

      1. punteruolorosso

        infatti la filosofia non è quella del cemento zero, ma del consumo di suolo zero. rottamare l’edilizia postbellica priva di qualità e non antisismica, come dice il prof. aldo loris rossi ogni settimana su radio radicale. l’esempio dei campi di calcio al minuto di terreno fertile cementificato in italia rende l’idea.
        peggio di noi fanno roma, milano o napoli, ma solo perché lì ci sono più soldi. da noi sono finiti perfino i soldi della speculazione…

        1. Si. Infatti.
          Notavo solo che nessuno parla mai di consumo di suolo. Ma solo di cemento zero. È l’approccio che è banalmente sminuito.
          Comunque sia … l’argomento è facile. Io sogno una città piena di terra e alberi. Meglio di Mosca, se possibile. Ma la vedo dura 🙂
          Buonaa giirnata a tutti 🙂

          1. punteruolorosso

            piazzale giottnuova piazza rossa

          2. AhhhhAhAh…
            No. No. Per carità! 🙂
            Anche se la piazza rossa è bella. Persino senza alberi … (mmmm)

            E no. Non nominare quel piazzale Giotto! Santo cielo ci faccio il sangue acido ogni volta che ci passo accanto da anni. Quante cose si potrebbero fare in quella piazza! …
            Ekh!

    3. punteruolorosso

      senza un piano globale, le tessere del mosaico non combaciano. le opere vanno inserite nel loro contesto, non chiuse da cancellate come se fossero qualcosa di privato. quando la logica del privato entra nel pubblico, l’esclusività sostituisce il bene comune. c’è sempre un guardiano che decide se aprirti il cancello.

  11. danyel

    Eppure Palermo è stata una delle PIU’ BELLE CITTA’ d’Europa .. questa è storia (con tanto di libri che ne parlano e foto d’epoca meravigliose) .. Soprattutto nell’800! Strade pulitissime, tutto perfettamente organizzato e armonioso, decoro pubblico ai massimi livelli, tutto curato e ben tenuto .. cosa è successo negli ultimi cento anni??

    1. Beh, Danyel …
      Ora non esageriamo! 😀 Sarà anche stato scritto nei libri. Ma davvero, non credo proprio sia stato così! 😀
      Sta a vedere che libri. Sta a vedere che autori. Sta a vedere che paragoni … Suvvia, dai. Davvero!

      tutti vogliono essere i più belli e i più fighi … Che poi sia davvero così o sia così solo nella testa di chi se la canta e se la suona una storiella come questa, beh … Ai posteri l’ardua sentenza! 😀

      1. Ah, beh … UNA delle più belle … forse … forse … 🙂

        1. danyel

          si, una delle più belle … guarda che è stato proprio così … e ci sono migliaia di foto d’epoca che lo testimoniano .. mi meraviglio che tu non le abbia mai viste .. città visitata dai principi e dai sovrani di mezza Europa! Questa è Storia! Poi dopo l’unità d’Italia è successo “qualcosa” ….

          1. Sono stato fotografo di viaggio, Danyel … Pensi davvero non le abbia viste!? 🙂 Le ho viste … Ma quel che ho scritto resta valido! 🙂 Sia in un senso; che nell’altro della relatività di questo parere! 🙂

  12. Ripeto … Non sopravvalutiamoci … Mica Goethe era obbiettivo nel suo viaggio in Italia. Era mosso dagli affetti, dalle passioni del momento. Senza contare, che per lui era forte l’impatto della differenza che il sud poteva fare in un uomo del nord. E soprattutto … Mica aveva visto tutto il mondo. Aveva un che di ragione; certo … Ma ragione relativa. Non assoluta! 🙂
    Comunque si. Palermo potrebbe essere molto, molto bella. E’ vero! 🙂

  13. medoro

    Quindi non sono l’unico a cui è parso orrendo… almeno in foto… Quella specie di aiuola, fontanella (o qualunque cosa sia) a forma di stella è veramente inguardabile. Ma che volevano riprodurre la bandiera americana?

  14. BELFAGOR

    IL ROSETO ORMAI ABBANDONATO DI VILLA TERASI
    Era il 16 Settembre 2016 quando il roseto di Viale Campania vedeva finalmente aprire i suoi cancelli.
    Ma ad appena ventiquattro ore dalla sua inaugurazione, bambini e genitori trovato chiusi i cancelli di ingresso del roseto.
    “Stiamo risolvendo” disse l’assessore al Verde che, contattato da “ Repubblica”, spiegò che c’era stato un “problema di comunicazione interna, di organizzazione, ma già abbiamo provveduto a mandare sul posto un dipendente per aprire l’ingresso”.
    Purtroppo quello non fu il solo problema.
    Dopo soli 2 anni sempre “ Repubblica” denunciava l’ abbandono di tale roseto con un articolo “ Il roseto ormai secco di villa Terrasi”.
    Giorni fa un lettore di Palermo Today ha scritto una lettera per denunciare lo stato di abbandono di questo roseto.
    “ …… il roseto di viale Campania è sprofondato nel degrado. Come capita spesso a molti degli spazi verdi della città. Quelle piante, non curate da chissà quanto tempo, dalle quali dovrebbero spiccare un centinaio di diverse specie di rose sembrano ormai sterpaglie prive di senso, nelle fontane l’acqua è putrida. E all’assenza di manutenzione da parte del Comune si aggiunge anche chi, da privato cittadino, abbandona lì cartacce e bottiglie.
    Insomma, degrado su degrado.”
    Tutto normale?
    Purtroppo si.
    Alcuni giorni prima dell’ inaugurazione del roseto, l’ ex assessore al verde , Giuseppe Barbera, scrisse una lettera-denuncia.
    “……Quattro anni fa, appena nominato assessore, fermai i lavori e fu predisposto, nel pieno accordo politico e amministrativo, un progetto alternativo. Si era speso il 50% delle somme (900.000 euro) e con quel che restava, si mirava quantomeno a ridurre il danno. Un nuovo progetto fu redatto da Ornella Amara, paesaggista comunale brava e generosa. Dopo due anni fu definitivamente approvato e si diede avvio alla realizzazione.
    Ricordo tv, giornalisti e dichiarazioni soddisfatte per il pericolo scampato. Quindici giorni dopo non toccò più a me seguire la vicenda , i lavori furono subito sospesi e si riesumò, fino a realizzarlo, il progetto originario.
    Questa è la fine della storia. Quel che offende e spaventa è la conferma che Palermo ha ormai del tutto dimenticato una tradizione di qualità paesaggistica che poche città potevano vantare e, perfino, la oltraggia. Si pensi al kitsch finto islamico della Zisa, all’abbandono della Favorita, ai veleni del parco Cassara’, al “ripristino filologico” del giardino del villino Florio. Ai tempi del Genoard, di villa Giulia, della Favorita borbonica, dei giardini romantici e liberty, di quelli vaghi e fruttuosi di agrumi sono sopravvenuti quelli del cemento, degli affari, dell’ignoranza.”
    Lo sfogo dell’ex assessore Barbera era pienamente condivisibile. Sul destino di Fondo Terrasi si sono combattute battaglie civili e politiche durissime. Come giustamente ricordava il prof. Barbera , su tale pezzo di terreno gravava il sospetto di interessi “inconfessabili”. Forse l’uccisione dell’ex Presidente regionale Mattarella è legata anche a tale impegno civile, come è molto probabile che l’ex assessore Barbera sia stato “ defenestrato” proprio a causa della sua “ostinazione” per salvare ciò che restava di tale fondo.
    Purtroppo , dopo anni di denunce e battaglie, dobbiamo amaramente ammettere, che la parte sana della città ha perso.

    “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene”

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